giovedì 13 novembre 2008

Azalea


L’azalea rientra nel genere dei rhododendron. Tale genere si divide in due gruppi: i rododendri, grandi arbusti sempreverdi o decidui, e le azalee, arbusti nani sempreverdi .Hanno taglia media, raggiungono i 40-90 cm di altezza; ha sottili fusti, semilegnosi, densamente ramificati, e formano arbusti tondeggianti o allungati; le foglie sono ovali verde scuro, ruvide e leggermente cuoiose; in primavera, prima che spuntino le foglie, producono numerosi fiori a trombetta, riuniti in mazzetti, all'apice dei rami, di colore rosato, rosso o bianco.
E’ una pianta originaria della Cina e Giappone.
Le varietà sempreverdi temono leggermente il freddo, si coltivano quindi come piante da appartamento; le varietà a foglia caduca o semisempreverdi si coltivano invece in giardino.
Nelle zone con clima tendenzialmente mite le azalee si pongono a dimora in luogo soleggiato; nelle zone con estati calde è invece consigliabile posizionare le azalee in luogo semiombreggiato o ombreggiato. Le varietà da giardino non temono il freddo, anche in caso di temperature molto rigide.

hanno infatti bisogno di terreno tendenzialmente acido, con un ph ottimale che si aggira intorno al 5/5,5. Un ph troppo elevato inibisce l'assorbimento delle sostanze nutritive ed è la causa più frequente della clorosi, che si manifesta con l'ingiallimento delle foglie. coltivate in vaso, bisogna ricordarsi della maggiore richiesta di annaffiature rispetto a quelle poste in piena terra.
Per avere sempre delle belle azalee togliete i fiori alla fine della fioritura asportando con cura anche il peduncolo fiorale: questo eviterà che la pianta spenda energie per la generazioni di semi. Concimate almeno due volte al mese con sequestrene di ferro: quest'ultimo aiuterà l'assorbimento delle sostanze nutritive con un evidente rinverdimento delle foglie. Ricordate infine che queste piante soffrono particolarmente le irrigazioni durante le ore più calde della giornata, per cui è bene bagnarle nelle prime ore del mattino o di notte.

Calycanthus


Il Calicanto (Calicanto-Calycanthaceae) comprende quattro specie di alberi e arbusti, decidui, rustici, coltivati per i fiori appariscenti e profumati.
Sono piante rustiche, resistenti al freddo, che non necessitano di particolari cure. Prediligono posizioni soleggiate, ben ventilate, possibilmente protette dai venti freddi invernali.
Sono caratteristiche perché sono tra le prime piante a fiorire quando è ancora inverno.

I calicanti non necessitano di potature regolari. Il periodo ideale per potare comunque è quello appena successivo alla fioritura. Le specie a fioritura invernale devono essere potate in primavera.

Per la moltiplicazione la tecnica che garantisce i migliori risultati è quella per pollone, che si effettua staccando durante il periodo primaverile dalla base della pianta dei polloni che si mettono direttamente a dimora in piena terra.

Può essere attaccata da parassiti, il parassita più frequente è l'afide, insetto che attacca tutte le specie ricordate. Possono essere anche colpiti dal ragnetto rosso o dalla cocciniglia.

Sono piante che si trovano molto spesso nei nostri giardini per rallegrare coi loro fiori il panorama invernale.

lunedì 10 novembre 2008

Orchidea Cattleya


L'orchidea (orchidacee) è una pianta fiorita perenne coltivabile in interni di facile manutenzione. Queste piante sono munite di bulbi carnosi. Il fogliame è di colore verde acceso, arcuato, leggermente carnoso, nastriforme,sempreverde.I fiori sono singoli o su fusto che ne porta un numero di 4-5; hanno una vivace colorazione e si possono trovare in molte tonalità, dal rosa al bianco, dal giallo al rosso.
fiorisce tutto l'anno se alla giusta temperatura e curata adeguatamente.
Necessita di molta luce ma non di sole diretto continuo e al riparo dalle correnti d'aria.
Predilige un clima caldo, infatti, e necessita di temperature minime superiori ai 14-15°C di notte. Sarebbe consigliabile tenerle in luogo non troppo caldo, evitando esposizioni prolungate a temperature superiori ai 34-35°C. il clima ideale varia dai 21° ai 27° C.
in vaso si suggerisce di preparare prevalenza di torba, terra e sabbia per il fondo.
E' necessario bagnarle una volta alla settimana durante la stagione vegetativa, senza eccedere ne in eccesso ne in difetto con acqua a temperatura ambiente. Durante i mesi freddi diminuire leggermente le annaffiature.
Si riproduce per divisione di rizomi, tagliandoli in due parti con un coltello, ogni parte dev'essere invasata e da qui si formeranno dei nuovi germogli. Si fanno crescere i nuovi germogli per un anno, quindi si staccano dai rizomi vecchi e si rinvasano.
Durante la stasi vegetativa indicativamente ogni 3 anni si consiglia rinvsare. Dopo si consiglia di non annaffiare le piantine per due settimane.
Può essere soggetta ad attacchi da cocciniglia. Questi insetti vanno eliminati con del cotone imbevuto di alcol, trattare successivamente con anticoccidico. Gli afidi possono provocare deformazioni, quindi, se necessario trattare con aficidi. Le basse temperature possono favorire l'attacco degli afidi.
I fiori sono molto adatti a essere recisi in quanto sono molto resistenti. Gli ibridi che sono stati creati sono moltissimi, a volte è anche difficoltoso avere informazioni sicure sulle origini. Le Orchidee appartengono ad un numeroso gruppo di piante testato dalla Nasa nell’ambito di studi sulla purificazione dell’aria. Le Phalaenopsis sono piante idonee a vivere in appartamento con lo scopo di depurare l’aria che vi respiriamo. Producono ossigeno e contribuiscono al mantenimento del giusto grado di umidità dell’aria. In particolare, sono in grado di rimuove dall’aria xilene, toluene e formaldehyde.
La stupefacente bellezza di questi fiori ha evocato il simbolo dell'armonia e dell'estrema perfezione spirituale. I Greci la chiamavano kosmosandalon ossia “sandalo del mondo”, per il tipico labello rigonfio che si ritrova in molte specie spontanee. Una leggenda narra del giovane ermafrodito Orchide, che era disperato perchè il suo sensualissimo aspetto lo rendeva strano agli occhi degli altri e perciò veniva rifiutato da tutti. La sua ambiguità si rifletteva anche nel carattere: talvolta timido e schivo come una ninfa, talaltra aggressivo e lussurioso come il Dio Pan. Un giorno, per la disperazione, si gettò da una rupe. In seguito, dal suo sangue spuntarono moltissimi fiori, diversi gli uni dagli altri, ma tutti simili nella fastosa e bizzarra sensualità.
L'estrema bellezza di questi fiori ha evocato anche nell'arte il simbolo dell'armonia e dell'estrema perfezione spirituale.

venerdì 7 novembre 2008

Rosa rossa


La rosa è considerata la regina dei fiori. Da sempre considerata simbolo di eleganza, di bellezza e di fragilità, è coltivata dalla notte dei tempi (si dice sia stato Sargon I a promuoverne la coltivazione nel 2300 a.C.),ed è il fiore più cantato dai poeti e nominato dagli antichi scrittori.
Per esempio nel Vecchio Testamento, libro della Sapienza, si parla di rose, nel Cantico dei Cantici si cita la rosa di Saron, nelle tombe egiziane si trovano rappresentate, Omero ci dice che Aurora, la dea del mattino, con "dita di rosa" dipinge di colore il mondo ad ogni alba. Saffo, Catullo, Anacreonte, Virgilio, Ovidio ed Erodoto, Plinio ed Ippocrate erano stregati dal suo fascino, i trovatori medioevali s'ispiravano al suo simbolo, Dante paragona l'amore paradisiaco al centro di una rosa. Lorenzo il Magnifico, Shakespeare ne parla nell'Enrico IV e in Molto Rumore per nulla, D'Annunzio, Giovanni Pascoli in Rosa di macchia, Pier Paolo Pasolini e Umberto Eco non hanno saputo resistere alla tentazione di usarla come titolo di un'opera.
È diffusissima nei giardini come pianta ornamentale, per macchie di colore, bordure, alberelli, per ricoprire pergolati, tralicci o recinzioni, o per la coltivazione in vaso sui terrazzi o nei giardini rocciosi.
Appartiene alla famiglia delle Rosaceae, comprende circa 150 specie,originarie dell'Europa e dell'Asia comprende specie cespugliose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti o solitari, semplici o doppi, frutti ad achenio contenuti in un falso frutto (cinorrodo).I Fiori sono di vaire dimensioni a seconda della specie, con molti petali colorati dal bianco al rosa al rosso al giallo all’arancio, tonalità sfumate e da selezione florvivaistica è nata anche la rosa blu.
Si adatta a qualunque tipo di terreno purché lavorato in profondità, ben concimato con stallatico maturo. La potatura delle piante è importantissima per una buona fioritura.
Le varietà rifiorenti si potano alla fine dell'inverno o inizio primavera, togliendo i rami vecchi e accorciando quelli nuovi lasciando da 2 a 6 gemme per ramo a seconda del vigore e varietà e si eliminano man mano i rametti che hanno già fiorito per stimolare la produzione di nuovi fiori.
La moltiplicazione è per talea a fine estate, o per innesto in primavera - estate.
Ogni qual volta le radici hanno completamente riempito il vaso, in primavera, è meglio rinvasare,circa ogni tre anni
Sono soggette a infestazioni di parassiti (afidi, cocciniglie) e malattie da funghi per cui occorre intervenire con un adeguato trattamento. In commercio esistono prodotti efficaci, dei quali non si deve comunque abusare. Le coccinelle sono invece degli ottimi predatori per tutti i parassiti delle rose ed agiscono senza procurare alcun danno alla pianta.
La rosa è sempre stata un elemento indispensabile di cerimonie religiose o laiche ed è passata dai pagani ai cristiani, sempre con lo stesso significato di perfezione.
La rosa è stata, dall'inizio della storia, il fiore di Venere, e secondo le antiche fonti il suo colore era bianco. Divenne di colore rosso per intervento divino.
I petali vengono utilizzati per l'estrazione dell'essenza di Rosa e degli aromi utilizzati in profumeria, nell'industria essenziera, nella cosmetica, pasticciera e liquoristica.
Ha anche proprietà medicinali, si utilizzano oltre ai petali con proprietà astringenti, anche le foglie come antidiarroico, i frutti ricchi di vitamina C diuretici, sedativi, astringenti e vermifughi, i semi per l'azione antielmintica, e perfino le galle prodotte dagli insetti del genere Cynips ricche di tannini per le proprietà diuretiche e sudorifere.
Le giovani foglie delle rose spontanee servono per la preparazione di un té di rosa.
In particolare è molto diffusa la ROSA ROSSA che nel linguaggio dei fiori significa passione, pegno di un amore fedele, simbolo dell'amore che sopravvive alla morte, della rinascita per laici e religiosi. È, infatti, anche il simbolo del sangue versato dal Crocefisso per la redenzione dell'umanità.

Ranunculus asiaticus


Il ranuncolo (Ranuncolo-Ranunculaceae) è un fiore un tempo molto presente nelle nostre zone anche allo stato selvatico. Molto ricercato perché fiorisce presto ,una delle prime piante. Fiorisce in tardo inverno o agli inizi della primavera. I Ranuncoli temono più il caldo che il freddo. Durante la fase di crescita la temperatura ambiente non dovrebbe superare i 15°C.
I fiori hanno forma circolare (circa 5 cm di diametro). I colori possono essere arancione, rosa, rosso, bianco e giallo. Non presenta alcuna profumazione.
Può raggiungere un'altezza di 40 cm. Le foglie sono di colore verde chiaro.
E’ una pianta bulbacea che ama il pieno sole.

Pianta adattissima per i nostri giardini; non va però dimenticato che tutte le parti verdi dei ranuncoli, cioè foglie e steli, contengono succhi che sono altamente tossici se vengono ingeriti freschi.

Crescono spontaneamente in terreni fertili e umidi o in prossimità di corsi d’acqua (il termine ranunculus deriva dal latino e significa “piccola rana”, a indicare che queste piante prediligono, come gli anfibi, gli ambienti umidi).

giovedì 6 novembre 2008

Petunia


Le petunie sono piante erbacce, annuali o perenni, per lo più originarie dell'America Meridionale note per la bellezza dei fiori, da coltivare in vaso o fioriera. Il genere Petunia comprende 40 specie di piante.
Sviluppano ampi cespugli, le foglie, di colore verde chiaro, sono ricoperte da una sottilissima peluria.

I fiori sono caratteristici a corolla tubolare, sono solitari e sostenuti da peduncoli. Presentano tantissimi colori, dal bianco al rosa, dal viola al blu con le varie sfumature e screziature
La fioritura, che è molto abbondante, va dalla metà della primavera alla metà dell'autunno.

La semina avviene in febbraio marzo. Le nuove piantine vengono tenute in ambiente chiuso e umido fino a che non raggiungono almeno 10 cm. Si mettono quindi a dimora su terreno organico asportando i fiori e le foglie appassite.

Le piante di Petunia sono da annaffiare ogni 2-3 giorni, intensificando le annaffiature durante i mesi estivi. In ogni caso evitare di lasciare acqua stagnante ed aspettare che il terreno sia asciutto tra un'annaffiatura e l'altra.
le piante tendono ad appassire rapidamente in caso di carenza di acqua prolungata.

Si pongono a dimora in piena terra, oppure in vasi o ciotole appese e preferiscono posizioni molto luminose, possibilmente soleggiate per almeno sei ore al giorno; il posizionamento in luogo ombreggiato può causare scarse fioriture; evitare di porle in luoghi molto esposti al vento perché temono il freddo.

Il maggior parassita è il ragnetto rosso, le foglie assumono colore grigio - giallastro talvolta rugginoso; vengono attaccate anche dagli afidi.

mercoledì 5 novembre 2008

Dieffenbachia


La Dieffenbachia è una pianta sempreverde ornamentale ed è molto diffusa come pianta da appartamento.

Ha fogli lunghe ovali lanceolate e striate di bianco, fusto eretto e carnoso verde chiaro
Originaria dell'America centrale e meridionale la Dieffenbachia appartiene alla famiglia delle Aracee ed è una delle pianta sicuramente più presente nelle nostre case e a seconda delle varietà può avere delle dimensioni anche notevoli.
I fiori (anche se è abbastanza raro che fiorisca in appartamento) sono raccolti in infiorescenze poco appariscenti, di colore bianco-verdastro, sono formati da uno spadice e da una spata (tipica delle famiglia delle Aracee) e fioriscono in estate.
La Dieffenbachia ama il caldo e temperature tra i 20-30°C. D'inverno la temperatura minima ideale è trai 15-18°C.
Fare attenzione ai colpi di freddo ed alle correnti d'aria.
Ha necessità di buona luce ma non sole diretto. Tanto maggiore è la luce tanto maggiore saranno le screziature delle foglie.
Le foglie vanno pulite almeno ogni 15 gg utilizzando un panno morbido umido.
Il terriccio deve essere sempre umido evitando i ristagni d'acqua nel sottovaso che farebbero marcire le radici.
La Diffenbachia richiede un'elevata umidità relativa (80-90%) per cui è importante nebulizzare regolarmente la pianta per mantenere un buon tasso di umidità intorno alle fronde possibilmente con acqua piovana.
La Dieffenbachia, si rinvasa al massimo ogni due-tre anni, per rinnovare il terriccio.
Di solito la Dieffenbachia non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.
Le foglie appassite, scolorite e pendenti sono i classici sintomi da eccesso d'acqua o eccessivo freddo.
spostare la pianta in una posizione più idonea. Occorre tenere presente che le temperature non devono scendere sotto i 15°C.
Se le foglie sono pallide intervenire utilizzando un concime liquido da somministrare con l'acqua di irrigazione Accertatevi che oltre ad avere i cosiddetti "macroelementi" quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) abbia anche i "microelementi" quali il Ferro (Fe), il Manganese (Mn), il Rame (Cu), lo Zinco (Zn), il Boro (B), il Molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
Se la pianta ha evidenti chiazze marroni con foglie secche ai bordi significa che ha preso troppo sole e bisogna sistemarla in pozione idonea.

Il nome "Diffenbachia" deriva dal botanico tedesco, direttore dei giardini imperiali austriaci, a Vienna, J. F. Dieffenbach.
Esiste una specie, la Dieffenbachia seguine che è conosciuta anche come "pianta del muto" in quanto se la sua linfa entra in contatto con gli organi vocali, rende muti per diversi giorni.

martedì 4 novembre 2008

Stella di Natale (poinsettia)


La Stella di Natale è una pianta ornamentale molto diffusa nel periodi natalizio nelle nostre case, caratteristica per i fiori rosso vivo, che in realtà non sono i veri fiori, i fiori sono piccoli e gialli al centro delle brattee rosse.
Vive bene tra i 14 - 22 °C. Non ama invece le gelate e d'estate è opportuno tenerla all'aperto con ottima luce, ma non al sole diretto. E al riparo dalle correnti d’aria.
Una volta cadute le brattee rosse bisogna tagliare gli steli fino a 10 cm dalla base (dopo il taglio, per evitare la fuoriuscita del suo lattice si cosparge la ferita o con della cenere di sigaretta o con della polvere di carbone di legna oppure bagnando la ferita con acqua calda) e mantenere il terriccio quasi asciutto.
Verso maggio, quando la stella di Natale comincia a crescere si rinvasa in un vaso non troppo grande e si deve annaffiare solo quando il terriccio inizia ad asciugarsi evitando che secchi eccessivamente.
Da maggio a settembre va concimata ogni 15 giorni usando del fertilizzante liquido miscelato all'acqua di irrigazione con un titolo elevato di Potassio e Fosforo. Si tagliano i rami eccessivi in modo da lasciare 5 steli principali.
Gli steli tagliati se messi a radicare, possono produrre delle nuove piante di Poinsettia.
Per tutto ottobre e novembre lasciarla o in luogo buio oppure si ricopre con una busta di polietilene nera per circa 15 ore al giorno.Durante le ore di luce si lascia la pianta in una zona luminosa della casa ma non al sole diretto senza concimarla e annaffiandola poco.
Così facendo per Natale si avranno in questo modo le caratteristiche brattee rosse ed i fiorellini gialli.

lunedì 3 novembre 2008

Margherita (Bellis perennis)


Bellis perennis, chiamata anche "margherita comune", "margheritina" o "pratolina", è il nome di una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Pianta perenne diffusissima nei prati è originaria dell'Europa occidentale, centrale e settentrionale, largamente diffusa in Italia.
La pratolina ha foglie tonde o leggermente allungate sempreverdi di 2-5 cm di lunghezza disposte a rosetta. Il capolino è di 2-3 cm di diametro; i fiori esterni (all'apparenza, petali) sono di colore bianco, mentre quelli all'interno sono gialli. È a volte considerata una pianta infestante a causa del suo sviluppo tapezzante, è anche usata come pianta ornamentale grazie all'aspetto delicato dei suoi fiori, per composizioni di fiori recisi.
I fiori e le foglie vengono utilizzati in infusione come medicamento contro l'ipertensione. In più facendola macerare, se ne ricava un liquido efficace come antiparassitario.

Il suo nome deriva dall'aggettivo latino bellus, grazioso.Nella mitologia nordica la margherita è il fiore sacro ad Ostara la dea della primavera.