mercoledì 29 ottobre 2008

Ortensia


È una Pianta molto coltivata nei giardini o in vasi, con fiori che sono infiorescenze rotonde formate da tanti piccoli fiorellini colorati, ci sono diverse qualità, dai fiori bianchi, rosa, rossi,lilla, azzurri.
Con il nome di "Ortensia" si comprendono specie sia arbustive che rampicanti legnose originarie e particolarmente diffuse nelle regioni orientali dell'Asia e dell'Himalaya, ma anche nelle Americhe.
Bisogna esporre a mezz'ombra in giardino,e ombra in terrazzo. Teme il gelo se in vegetazione.
Annaffiature abbondanti e ripetute.
si moltiplca con talea erbacea in primavera o talea legnosa in autunno.
Potatura leggera a fine inverno. Rinvasare le piante in vaso con cambio di tutta la terra. Quelle fiorite in casa stanno bene alla luce, ma non troppo al caldo, concimare periodicamente le piante in piena terra.
Per coltivare ortensie blu, coltivare in terreno molto acido ed annaffiare con soluzione all'uno per mille di Solfato di alluminio e potassio.

soffrono di macchie alle foglie, mal bianco, ragno rosso, cimici, tripidi.
Le diverse varietà di ortensie che oggi troviamo in commercio sono state ottenute da una specie coltivata in Giappone l'Hydrangea Macrophylla introdotta in Europa nel 1790.

Giglio


I Lilium, volgarmente noti col nome di Giglio, vengono coltivati per lo più come piante ornamentali nei giardini per l'eleganza e il profumo dei fiori portati da fusti eretti, in vaso per i terrazzi, e per la produzione del fiore reciso.
Il giglio è una pianta bulbosa con molte specie, a fiori bianchi, gialli, aranciati, rossi. Coltivati per aiuole e per il fiore reciso.
Solitamente la coltivazione dei gigli non presenta grosse difficoltà, vogliono esposizioni a mezzombra, una dosatura controllata delle annaffiature. La moltiplicazione avviene generalmente per divisione dei bulbi, semina o con i bulbi che appaiono sul fusto in alcune specie.
pieno sole per il giglio di Sant'Antonio; testa al sole e base in ombra per tutti gli altri.

Annaffiare frequentemente durante l'estate per gli orientali, niente da giugno a settembre per il giglio di Sant'Antonio.
il giglio di Sant'Antonio si pianta in estate, gli altri a fine inverno, tutti vanno lasciati per diversi anni nello stesso terreno. Se in vaso si deve sostituire la terra superficiale. Si moltiplicano con il seme e con i bulbetti secondari.
la criociera è l'insetto più temibile.

mercoledì 22 ottobre 2008

Gelsomino del Madagascar (Stephanotis)

Pianta rampicante, perenne fiorita, coltivabile in esterni solo dove il clima lo consente. Le sue foglie, disposte in coppia, sono ovali ed oblunghe, di colore verde scuro lucido e di consistenza cuoiosa. I fiori sono formati da infiorescenze bianche , tubulose, gradevolmente profumate e dall'aspetto ceroso.
Fiorisce da inizio giugno circa fino a settembre circa. Fiori profumatissimi, cerosi, composti da cinque lobi.
È originaria dell’Africa e abbisogna di posizione luminosa ma non al sole diretto e clima temperato caldo.
Pianta d'appartamento che richiede delle cure accurate. Può essere coltivata in vasi con dei sostegni per acconsentire il suo sviluppo rampicante.
Non scendere sotto i 12°, sopporta bene le alte temperature Non sottoporla sbalzi climatici, quindi attenzione alle correnti d’aria.
In estate mantenere il terreno umido ma evitare assolutamente ristagni d'acqua. Patisce gli eccessi di calcare dell'acqua, infatti, sarebbe ideale utilizzare acqua piovana. Se questo non è possibili è necessario lasciare sempre decantare l'acqua del rubinetto per qualche ora.
Si propaga epr talea a fine primavera.il rinvaso è utile farlo a primavera.
Non si segnalano malattie o parassiti particolari. Può essere colpita dal Ragnetto rosso; si tratta di un acaro che si sviluppa facilmente in ambienti caldi e secchi. Se ne può prevenire la comparsa spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale
La pianta è conosciuta anche con il nome di Geklsomino del Madagascar. Il nome scientifico deriva dal greco “stephanos”, corona e “otos”, orecchio, a causa delle appendici che presenta la corona staminale o dell’uso di farne corone che veniva praticato nei costumi indigeni.
Molte Asclepiadecee contengono un latice e vengono usate nella medicina popolare, specialmente in India
I fiori di questa splendida pianta sono tradizionalmente presenti anche nei bouquet da sposa, molto graditi per il loro candore e l'eleganza.

Papavero

La Papaver rhoeas, o comunemente papavero o rosolaccio, è una pianta erbacea annuale appartenente al genere Papaver. La specie, molto diffusa in Italia, cresce normalmente in campi e sui bordi di strade e ferrovie ed è considerata una pianta infestante. Petali e semi possiedono leggere proprietà sedative: il papavero è parente stretto del papavero da oppio da cui si estrae la morfina.

È una pianta erbacea alta fino a 80 - 90 cm. I fiori sono rossi coi petali delicati e caduchi. Spesso macchiato di nero alla base in corrispondenza degli stami di colore nero. Il fusto è eretto, coperto di peli rigidi. Il frutto è una capsula che contiene numerosi semi piccoli, reniformi e reticolati. I boccioli sono verdi a forma di oliva e penduli. Fiorisce in primavera da aprile fino a metà luglio.

Il rosolaccio contiene degli alcaloidi che possono essere sfruttati per le loro proprietà blandamente sedative. È importante notare che gli alcaloidi presenti sono anche blandamente tossici, per questo motivo è importante non eccedere le dosi consigliate e non farne un uso prolungato. Oltre ai petali, che in infuso conferiscono alla tisana un profumo gradevole e un colore rossiccio, si utilizzano anche le capsule alle quali i petali sono attaccati, raccolte quando i fiore è sbocciato ma non ancora sfiorito. Le capsule contengono gli stessi alcaloidi presenti nei petali, ma in concentrazione maggiore: per questo motivo si consiglia di non utilizzare più di una capsula per tazza, eventualmente accompagnata da qualche petalo per rendere aromaticamente più gradevole la bevanda. Spesso nello stesso infuso si aggiungono anche dei fiori di camomilla rendendolo ancora più efficace e gradevole.

Nel mondo anglosassone la specie Papaver rhoeas è tradizionalmente dedicata alla memoria delle vittime sui campi di battaglia della prima e della seconda guerra mondiale. Ad esempio, in Gran Bretagna nell' "Armistice Day", tutti portano un papavero rosso all'occhiello.
Ma la cosa sembra risalire a ben più indietro nel tempo: si narra che Gengis Khan, l'imperatore e condottiero mongolo portasse sempre con sé dei semi di papavero che spargeva sui campi di battaglia dopo le sue vittorie, in ricordo e rispetto di coloro che vi erano caduti con onore.

Gladiolo

Pianta fiorita, perenne può essere coltivata in esterno o in vaso. La morfologia dei Gladioli coltivati è differente, secondo le diverse varietà. Le foglie sono a spada ed abbracciano alla base il fusto. Il fusto è semplice ed eretto, porta alla sua estremità un'infiorescenza a forma di spiga, dove ci sono i fiori di grandi dimensioni e imbutiformi, con diversi colori secondo la specie.
Fioritura solo estiva. Fioriscono ed appassiscono in modo che sullo stelo possano esserci sempre degli esemplari con fiori o ancora chiusi. Questo compensa la durata piuttosto breve del singolo fiore.
Originaria di Europa, Asia con clima mediterraneo.
Viene generalmente coltivato in piena terra per comporre aiuole e bordure
Se possibile per qualsiasi tipo di coltivazione esporre in pieno sole
Piante resistenti più al caldo che al freddo.
Mantenere il terreno costantemente umido in estate senza eccessi e ristagni d'acqua. Le esigenze idriche aumentano con la dimensione della pianta.
Si riproduce tramite bulbi o semi in cassetta in primavera
In esterno molto adatta per giardini e bordure, in vaso per terrazzi o balconi, si utilizza molto anche come reciso. Necessita di essere annaffiato abbondantemente e frequentemente d'estate.

giovedì 9 ottobre 2008

Anemone

E’ un genere di piante erbacee perenni rizomatose, che conta numerose specie, caratterizzate da vistosi fiori di colore rosso, blu, bianco, Rosa o viola, che sbocciano dalla primavera all'autunno, a seconda della specie. Il fiore è grande rispetto alle dimensioni del rizoma, a forma di margherita o di papavero, con grandi petali di colore vivo, centro scuro e stami vistosi; le foglie sono simili al prezzemolo, verde chiaro.Sono diffusi nelle zone temperate di tutti i continenti, molto utilizzati nelle bordure e come fiori recisi.
Essi gradiscono una posizione che va dal pieno sole alla mezz'ombra; solitamente si utilizzano come bordura bassa, ai piedi di piante o arbusti da fiore più alte, visto che non superano i 30 cm di altezza.
E' consigliabile mantenere il terreno umido, fino alla fine della fioritura, senza però eccedere, per evitare che i rizomi marciscano; al termine della fioritura è bene sospendere completamente le annaffiature, per permettere alla pianta di seccare per prepararsi al riposo invernale.
Avviene per divisione dei bulbi, da effettuarsi quando si ritirano i rizomi dal terreno per il ricovero invernale; oppure si può procedere per seme, a fine estate, per ottenere piante la primavera successiva.
Le piante di Anemone solitamente non vengono attaccate da parassiti o malattie; bisogna prestare attenzione ai bulbi, che se troppo bagnati possono marcire oppure essere attaccati da parassiti che se ne nutrono.

mercoledì 8 ottobre 2008

Alchechengio (Physalis alkekengi)

E’ una pianta perenne erbacea che può arrivare fino a 1m di altezza. I fiori sono bianchi, piccoli, a forma di campanella e spuntano all'ascella delle foglie; sono molto conosciuti come fiori i tipici i calici arancioni di consistenza simile alla carta che avvolgono le bacche. Le foglie sono verde chiaro ed ovali.
Originaria dell’Europa e Asia fiorisce in luglio e agosto.
I calici rendono la pianta adatta a fini decorativi.
La crescita della pianta è favorita dall'esposizione non diretta ai raggi del sole; preferisce poca ombra ma un clima temperato, non scendere sotto i 6°C.
Solo in periodo estivo o in caso di prolungata siccità irrigare
Si propaga tramite semina e all’inizio primavera quando necessario rinvasare.
L'Alchechengio può essere soggetto a funghi
In caso di coltivazione in vaso evitare i ristagni d'acqua. Non necessitano di cure particolari.
Il nome del genere, Physalis, deriva dal verbo greco Phusaò, gonfiare
Vive in zone ombreggiate nei sottoboschi, fino ad una altezza di 1300 m nei luoghi di origine
Le bacche hanno proprietà antiuriche, depurative, diuretiche, emollienti, rinfrescanti ed antinfiammatorie. Le foglie e il rizoma possono essere velenosi se assunti a dosi eccessive, perché contengono solanina, stessa sostanza che si trova nelle patate, che provoca mal di testa, vomito, nausea e diarrea che compaiono entro 2-24 ore. L'unico sintomo che dura più di 24 ore è la diarrea che può manifestarsi per più giorni
Le uniche parti commestibili della pianta sono le bacche che maturano a settembre ed hanno la forma di una piccola ciliegia. Da esse si può ricavare un'ottima marmellata. Si possono mangiare da sole o aggiunte alle insalate. Se seccate leggermente si possono mettere sott'aceto o in salamoia. Contengono vitamina C, acido citrico, tannino e zucchero. In erboristeria si usavano per le malattie in cui c'era bisogno di un'azione diuretica marcata. Vengono preparate candite o ricoperte di cioccolato fondente.
Per altre informazioni sull'Alchechengio visitate il sito del giardinaggio.

martedì 7 ottobre 2008

Girasole

Pianta fiorita può essere annuale o perenne secondo la specie. Coltivabile in esterno o in vaso senza particolari difficoltà anche se di solito si coltiva in terra.La specie Helianthus annuus o Girasole è la più diffusa, possiede un fusto eretto e può raggiungere i 3 metri di altezza.Le foglie sono peduncolate, cordate ed irregolarmente seghettate. I fiori in realtà sono grandi capolini reclinati con disco centrale marrone e ligule gialle.
Fioritura solo estiva, da agosto ad ottobre.
Originario dell’America del nord, in particolare nelle regioni meridionali.
Possono essere coltivate come piante ornamentali o da coltura.
Se possibile per qualsiasi tipo di coltivazione esporre in pieno sole e a clima temperato.
Non vanno bagnate spesso, lasciare asciugare leggermente il terreno tra un`annaffiatura e l`altra. Da evitare ristagni d`acqua. Possono sopportare anche un breve periodo di siccità.
Tramite suddivisione dei cespi a fine primavera oppure per semina ad aprile. Seminare direttamente a dimora in un substrato che garantisca un ottimo drenaggio.
E' importante proteggere la pianta dalle limacce utilizzando prodotti a base di metaldeide. Le malattie fungine più coomuni sono la muffa grigia e la riggine da trattare con appositi prodotti funghicidi.
Pianta scoperta in Perù da Hernando Pizarro che ne portò i semi in spagna per donarli a Filippo II. Nella civitlà Inca era considerato il simbolo della sovranità; la personificazione terrena del Sole divino. I sacerdoti Incas gli attribuivano poteri magici poichè avevano osservato che i semi erano disposti lungo tre serie di spirali che si svolgevano in senso orario. Gli Incas conoscevano le proprietà nutritive dei semi di questa pianta e sapevano ricavarne fibre dal fustoe dalle foglie.
Dopo la semina prestare agli uccelli. Il Girasole ama così tanto la luce del sole da orientarsi sempre verso il punto di maggior illuminazione; è infatti, una delle specie eliotropiche più conosciute.
L'estratto dei petali esercita un'azione positiva nella cura della malaria ed anche sulla febbre in caso di tubercolosi polmonare. L'olio dei semi è commestibile e prezioso, per il suo contenuto di grassi non saturi, nella prevenzione dell'arteriosclerosi. Il suo seme contiene dal 35 al 55 % di olio, protidi e glucidi. La medicina Russa utilizza le foglie ed i fiori per curare malattie della gola o polmonari.
In cucina si usa molto l'olio di semi come condimento. Si tratta di un alimento insapore considerato un dei migliori grassi alimentari. I semi di girasole possono essere consumati nelle insalate o per arricchire altri alimenti.L'olio è usato per lo più per le fritture e per la conservazione del pesce in scatola, dei vegetali in vasetto, entra nella composizione delle margarine.
L'infiorescenza del girasole è dotata di movimento eliotropico: il fiore è sempre rivolto verso il sole, da questa proprietà deriva il nome della pianta. Per i Cinesi è uno dei simboli dell'immortalità.
Nella mitologia greca si racconta di come una ragazza di nome Clizia si fosse innamorata del dio del sole Apollo e non facesse altro che guardare il suo carro volare del cielo. Nove giorni dopo venne però trasformata in un girasole. Per questo motivo la parola girasole esisteva già molto tempo prima che l'"Heliantus annuus" venisse portato in Europa ed è evidente che il mito sopracitato (menzionato ne Le Metamorfosidi Ovidio) si riferisca più propriamente all'eliotropio, un altro fiore simile.
E' il simbolo solare per eccellenza ma ha anche ispirato messaggi particolari: inviarne un mazzo poteva significare, nel linguaggio dei fiori, accusare di falsità. In realtà questo è un fiore che ispira giocondità e gioia. In alcune popolazioni il suo simbolo ornava i copricapi di sacerdotesse e sacerdoti.

sabato 4 ottobre 2008

Primula (Primula malacoides)

Pianta perenne erbacea con foglie arrotondate, ondulate; lunghi scapi fiorali che portano grosse infiorescenze con fiori di vari colori bianchi, rosa, rossi, viola ed anche arancio,giallo.
La Primula richiede un periodo vegetativo da 6 ad 8 mesi dalla semina alla fioritura.
Origine in Asia / Europa
abituata al clima temperato freddo è tra i primi fiori a sbocciare in primavera.
Utilizzata principalmente come pianta per terrazzi e balconi, si trova spessissimo nelle nostre case perchè è anche semplice da coltivare e non richiede particolari cure.
Può essere tenuta n penombra anche se si avvantaggia di un posto ben illuminato. Non sopporta i raggi del sole e non sopporta il caldo. In inverno bisogna tenerla in un ambiente fresco a non più di 15°C. In estate va conservata nel posto più fresco possibile.
Richiede molta acqua, in appartamento si consiglia di innaffiare ogni 2-3 giorni e l’umidità del vaso deve essere mantenuta costante
Si riproduce per seme.
In maggio dopo la fine della fioritura, è meglio rinvasare in vasi non troppo grandi per non pregiudicare la successiva fioritura
La più diffusa malattia e' la Botritis Cinerea.Si forma prevalentemente alla base delle foglioline in ambienti molto umidi ed eccessivamente impregnati d'acqua. Si consiglia di prevenire badando a non bagnare le foglie
in omeopatia la pianta in fiore è utilizzata contro le eruzioni cutanee, orticaria ed eczemi umidi.
Dato che le primule spontanee fioriscono all'inizio della stagione primaverile, quando gli insetti sono ancora pochi, spesso non vengono impollinate. Shakespeare, nel suo racconto d'inverno ne trasse una metafora poetica " pallide primule che muoiono nubili".
Nel linguaggio dei fiori è l'emblema della prima giovinezza. Gli innamorati la usano per comunicare alla persona che amano che: "la chiave del mio cielo è nel tuo cuore". E' anche un augurio di buona fortuna, per questo motivo, in Gran Bretagna, la si offre quale talismano, come si fa in Francia con il mughetto.
Per altre informazioni su come coltivare la Primula consulta il sito del giardinaggio.

venerdì 3 ottobre 2008

Ciclamino (Cyclamen persicum)


Pianta erbacea, spontanea (raggiunge i 10 cm di altezza),bulbosa coltivata apprezzata per i fiori dai colori vivaci, dal rosa lilla al rosa scuro a lrosso al bianco e colori screziati, molto ornamentali ed odorosi. Le foglie, tutte basali hanno forma cuoriforme, denticolate o intere, spesso macchiate di bianco nella parte superiore e rossastre sulla pagina inferiore, sono molto decorative. Esistono diverse specie, la più adatta ad un utilizzo casalingo è certamente il Cyclamen persicum. Il colore di queste gradevoli fioriture varia: bianco, lilla, rosa, rosso e porpora. Attraverso un lavoro di selezione, sono state create delle varietà di misura inferiore chiamate comunemente "miniature". Le dimensioni variano dai 10 ai 15 cm., ma per il resto sono identici agli altri ciclamini. Un'altra variante sono i ciclamini "midi", di misura intermedia. Sono state, inoltre, create molte nuove selezioni, disponibili con un assortimento ampio di colori. La serie "Otello", ad esempio, è molto apprezzata per la particolare colorazione sfumata, in rosa, viola e viola porpora.
la stagione delle fioriture va da settembre fino ad aprile. In condizioni ambientali particolarmente favorevoli possono durare diverse settimane.
Origine dell’Area mediterranea orientale con clima temperato caldo. Si possono trovare anche nei nostri monti a metà altezza nel sottobosco all’ombra piccole piantine spontanee che sono protette. Il suo habitat naturale sono le foreste delle regioni montuose, infatti preferisce ambienti. la collocazione ideale in casa è la camera da letto poco riscaldata e ben arieggiata. Questa specie è stata segnalata come una valida purificatrice dell'aria dagli scienziati che negli anni'80 effettuarono degli studi a tale riguardo per conto della NASA, l'agenzia aereospaziale americana.
Devono essere coltivati in casa, solo in estate si possono esporre su balconi e terrazzi. Le specie più rustiche si adattano molto bene al sottobosco ombroso, sotto alberi o arbusti.
Devono essere esposti in zone mediamente luminose ma lontano da fonti di calore. Amano l'ombra e non tollerano i raggi del sole diretti.
La loro temperatura ideale va dai 16° ai 22°C, nel periodo invernale si consiglia di non scendere sotto i 15° di giorno e gli 8°C di notte.
Deve essere annaffiato abbondantemente durante la fase vegetativa per poi diminuire molto nel la fase di riposo che è in estate.
Si sviluppa per seme, in primavera o in estate.Si può effettuare anche piantando vecchi tuberi nel loro periodo di riposo, che con le cure opportune possono essere ben mantenuti per la stagione successiva.
quando le radici hanno riempito completamente il vaso effettuare il rinvaso sempre in primavera.
Possono essere soggetti ad attacchi di afidi e acari.In questi casi trattare i vostri esemplari con acaricidi o aficidi.
Preparare un sottovaso con della ghiaia per fare in modo che non entri in contatto diretto con l'acqua. Si possono annaffiare anche solo nel sottovaso facendo attenzione a eliminare l'acqua non assorbita.
Ciclamino deriva dal greco kuklos che vuol dire cerchio. Gli antichi, associando la forma del fiore con l'origine etimologica dell'utero, ritenevano che la pianta fosse capace di facilitare il concepimento.
Viene utilizzato in sinergia con l'escolzia, l'ippocastano e la lavanda per la cura delle emorroidi. Il tubero fresco, contenente un glucoside (ciclamina) è mangiato senza danno dai maiali, che ne sono ghiotti.
Per altre informazioni sulle tecniche di giardinaggio visitare il sito Giardinaggio.eFiori.com

giovedì 2 ottobre 2008

Mughetto (Convallaria majalis)

Pianta fiorita erbacea perenne con rizoma sotterraneo, strisciante, sottile, con due foglie ovato- lanceolate e fiori penduli profumati, bianchi e campaniformi, disposti in racemi unilaterali su di un lungo stelo angoloso; i frutti sono rossi e globosi. Può essere coltivato sia in interni sia in esterni.
Inizia a fiorire da marzo, produce fiori molto profumati.Cresce spontaneamente nei boschi di metà montagna.
Tipico dell’Europa, America settentrionale dal clima temperato, Si coltiva in piena terra in posti all'ombra di alberi e cespugli. Resistente sia al caldo che al freddo. Mantenere il terreno umido senza ristagni d'acqua.
Tramite rizomi si propaga indicativamente verso settembre o inizio marzo
Quando necessario in primavera, solitamente ogni 3 anni circa è utile il rinvaso,
Può essere soggetta a qualche tipo di muffa.
Questa pianta è velenosa in tutte le sue parti escluso il rizoma, a causa del suo contenuto in glicosidi cardioattivi tra cui la convallatossina che possiede attivetà cardiocinetica 10 volte superiore a quella della digitossina: di conseguenza se ne sconsiglia l'uso senza il consiglio del medico; può avere azione emetica (stimolante il vomito), purgativa drastica e cardiotossica
Il nome botanico deriva dal latino lillium convallium, giglio delle valli; invece convallaria majalis significa di maggio. Il nome Mughetto deriva dal francese Muguet. E'un fiore caro a Mercurio, il suo profumo ha il potere di rinforzare il cervello. Secondo una leggenda cristiana i primi mughetti sarebbero nati dalle lacrime della madonna sparse ai piedi della croce, per questa ragione , con il loro colore verginale simboleggiano la purezza.
Fioreche, con il suo inebriante profumo, ha il potere di acuire la memoria. Nel linguaggio dei fiori può alludere alla verginità, , all'innocenza, alla felicità.
In francia il primo maggio si porta all'occhiello per festeggiare la primavera, infatti, se passeggiate per Parigi in questo periodo dell'anno, vi verranno offerti per strada. Il suo fiore bianco, sempre in Francia, è sinonimo di un vero uomo che ostenta troppo la sua raffinatezza, simile all'inteso effluvio che esso emana.

Ficus (Ficus elastica decora)

Il Ficus comprende un'enorme quantità di specie. Il Ficus Elastica, denominato volgarmente albero della gomma o del caucciù, è tra queste molto apprezzato per le sue qualità estetiche. Può raggiungere un'altezza pari a 2-3 m., il suo tronco è relativamente sottile e tende a ramificarsi, ha foglie molto grandi, verdi scure, lucide, dalla consistenza coriacea, che possono raggiungere i 30 cm. di lunghezza, nella fase giovanile sono avvolte in una pellicola rossa che poi si stacca. Nella varietà Decora le foglie sono grandi, cuoiose e di forma ovata con nervatura rossa al centro visibile sulla parte inferiore; nella varietà Tineke le foglie sono variegate color crema. Prestare attenzione a non toccare il lattice in esse contenuto perchè irrita la pelle.
Non ha fiori, è di durata perenne, è molto usato nelle nostre case come pianta verde da appartamento. E’ possibile anche piantarla in piena terra, nei climi più caldi, applicando una pacciamatura al tronco durante i mesi più freddi. Per un'ottimale cura dell' apparato radicale ed un incremento del suo aspetto decorativo, possiamo intervenire incrementando l'emissione di radici aeree: si devono rivestire le parti interessate (rami e tronco) con del muschio, mantenendolo costantemente umido.
Originario dell’Asia Tropicale.
Può essere esposta ai pieni raggi solari, in interno alla luce diretta e piena altrimenti rischia di non svilupparsi al meglio.
La temperatura perfetta per la sua coltivazione è da 15 a 26°C. In piena terra sopporta anche minime abbastanza rigide (5°C.).
In estate va annaffiata abbondantemente( una volta al giorno), mentre in inverno con moderazione.
Ci sono due modi per la riproduzione: da fine aprile a giugno si usa il metodo talea e a fine inverno si usa il metodo della margotta. Quest'ultima si effettua quando l'esemplare si presenta troppo spoglio alla base. Si effettua applicando una incisione sul fusto che si ricopre con del muschio, avendo cura di mantenerlo umido, e si richiude con del cellophane fino all'emissione delle radichette.
Ogni 2 o 3 anni in primavera è meglio rinvasarlo.
E' soggetto a insetti e parassiti curabili con appositi medicinali. I più comuni sono le cocciniglie a scudetto e/o cotonose; la muffa grigia, in condizioni di eccessiva umidità.
Non necessita di cure particolari. Durante l'estate è consigliabile nebulizzare acqua sul fogliame per mantenere elevata l'umidità ambientale. In alcuni paesi asiatici queste piante sono usate per addobbare i templi. In un habitat ideale i Ficus si sviluppano in maniera esorbitante, ad esempio, in Sicilia esistono diversi esemplari magnifici di Ficus magnolioide che raggiungono i 30 metri di altezza e 20 di circonferenza del tronco.

Nei luoghi d'origine si presenta con una chioma molto espansa orizzontalmente e sorretta da lunghe radici colonnari che si dipartono dai rami. Il latice bianco in essa contenuto viene utilizzato come colla e, principalmente, come materia prima per la gomma e il caucciù. Nei paesi d'origine, dal latice prodotto e sapientemente estratto da alcune di queste specie di Ficus, si ricava una gomma di buona qualità. La specie più adatta alla produzione di gomma è il Ficus elastica . Queste piante sono pertanto oltremodo importanti anche dal punto di vista economico-commerciale.

Per dubbi sulla coltivazione del ficus visitate il sito del giardinaggio online.

Biancospino (crataegus)

I biancospini sono arbusti molto ornamentali, perenni, con foglia decidua, rustici. La chioma è piuttosto disordinata, i rami sono spinosi; può raggiungere i 3-4 metri di altezza al massimo. Ha foglie verde scuro, e i fiori sono di piccole dimensioni, a 5 petali di colore bianco o leggermente rosato, in alcune varietà possono anche avere colori vistosi. Dopo la fioritura si formano delle bacche rosse di forma ovoidale che restano sulla pianta per tutto l'inverno.
Fiorisce in primavera, da aprile a giugno, con fiori semplici o doppi; i frutti molto decorativi sono di colore rosso cupo.Cresce anche spontaneamente in aree di boschi e semi incolte.
Tipica dell’Europa, Asia, America del nord con clima temperato.
E’ adatto alla costituzione di siepi o per la coltivazione di esemplari isolati in giardini. Sono piante molto robuste che sopportano bene anche l'inquinamento e il freddo.
Sta bene con un'esposizione in pieno sole ma tollera bene anche la mezz'ombra, e resiste molto bene sia a basse temperature sia al gelo
Per gli esemplari giovani, nella stagione calda, irrigare ogni tanto ma diminuire drasticamente in inverno.
Si propaga per talea semierbacea da prelevare in primavera. Si può anche seminare ma la crescita è molto lenta. Non è soggetto a nessuna particolare malattia.
Il biancospino è celebre come erba medicinale. Può essere usato come ricostituente, antidiarroico, ipotensivo e cardiotonico. Possiede dei principi attivi grazie alla presenza di flavonoidi tra cui l'iperoside e lavitexina; composti come l'acido ursolico e le amine steroli; tannino. Ha un'azione coronariadilatatrice, e sedativa sul sistema nervoso centrale.
Per altre informazioni sul Biancospino visita il sito del giardinaggio.

Erica callluna (Calluna vulgaris)

L’Erica è un piccolo arbusto (70 cm) annuale o perenne contorto con foglie ellittiche aghiformi lanceolate, lunghe 0,5 cm.; sono disposte su 4 linee lungo i rami. I fiori sono infiorescenze costituite da fiori rosei e lucenti, e costituiscono lunghi grappoli terminali per lo più unilaterali. Hanno calice colorato, corolla campanulata, più piccola del calice con i petali fusi solo alla base. Il frutto è una capsula.
Fiorisce da giugno a settembre dopo la fogliazione
Originaria dell’Europa, Africa con clima mediterraneo.
L'erica è una pianta ornamentale comune nei giardini e a scopo paesaggistico e decorativo come si trova spontanea nella brughiera irlandese. Le foglie assumono un caratteristico colore dorato durante la stagione invernale.
In interno collocare in un luogo fresco e molto luminoso, in esterno posizionare in leggera ombra. Si consiglia di non scendere sotto i 6°-7° C di temperatura
Mantenere il terreno umido senza eccessi e ristagni d'acqua. Può avere problemi per eccesso o per mancanza d'acqua
Si riproduce tramite talea a fine estate, in primavera quando necessario è utile rinvasare.
Il nome calluna deriva dal greco kalluno, cioè scopare. Infatti, sin dai tempi antichi, le branche ramose di questa pianta erano ricercate per fare scope
Contiene un glucoside, tannini e sostanze amare; ottimo antisettico delle vie urinarie; diuretico ed antidiarroico. Gli infusi e i decotti possono essere utilizzati contro le cistiti, le diarree e per favorire l'eliminazione degli acidi urici e, in generale, per tutte le affezioni delle vie urinarie. Il decotto può essere anche usato per gargarismi in caso di mucose infiammate e per compresse destinate a foruncoli e infiammazioni cutanee.Il decotto o l'infuso, aggiunti all'acqua del bagno, danno sollievo in caso di reumatismi e aiutano a migliorare il tono muscolare. Le sommità fiorite finemente tritate possono essere utilizzate per preparare una maschera decongestionante per il viso.
La Calluna vulgaris viene detta anche Brugo, da brucus, termine di origine celtica che indicava la pianta. Da brucus è poi derivato in italiano il termine brughiera, dove l’erica cresce e si sviluppa adattandosi ad un suolo povero di sostanze minerali, acido e arido.
Probabilmente il suo habitat ha ispirato al vocabolario ottocentesco dei sentimenti il simbolo della solitudine, infatti donare l’erica equivale a chiedere un po’ di affetto e compagnia; ma è simbolo anche di Speranza in quanto riesce a crescere là dove nessuna pianta fiorirebbe. Infatti gli animi oppressi da malinconia amavano errare nella solitaria e scarna brughiera dove fiorisce e il suo profumo ed il suo colore infondeva nello spirito uno spiraglio di speranza. Nel calendario astrale delle essenze l’erica, che appartiene al segno dello Scorpione, addolcisce il carattere, attenua la passionalità, favorisce l’aumento della volontà e della perseveranza.

mercoledì 1 ottobre 2008

Guzmania

Pianta da appartamento con caratteristiche brattee rosse per cui è molto apprezzata, i fiori sono al centro di queste brattee e sono piccoli e quasi non si notano.
l nome commemora il naturalista spagnolo Anastasio Guzman (XVIII secolo).
Originaria delle Antille e America Centrale e Meridionale.
comprende circa 110 specie di piante erbacee, perenni, sempreverdi, di solito epifite, cioè ceh crescono su un'altra pianta, che presentano foglie lineari, coriacee e lucide disposte a formare una rosetta con una cavità centrale, detta “vaso”, che trattiene l’acqua e le sostanze nutritive.I fiori possono essere bianchi o gialli e di solito durano poco, a differenza delle brattee floreali che li “proteggono”, che possono restare belle anche per diversi mesi. Possono avere dimensioni variabili, a seconda della specie, da 20 cm. a 1 m. Sono adatte alla coltivazione in serra o appartamento poiché amano i climi caldi e le temperature non inferiori a 14 gradi.
l'illuminazione deve essere molto buona se si vuole tentare di mantenere intatti i colori delle brattee il più a lungo possibile, ma al riparo dai raggi diretti del sole.
annaffiare abbondantemente in estate, meno in inverno. L’umidità dovrà essere innalzata con ogni metodo, specie in inverno. Spruzzare quotidianamente acqua sul fogliame e disporre la pianta su un vassoio contenente ghiaino mantenuto sempre bagnato.
Si moltiplica utilizzando i germogli laterali, che devono essere lasciati attaccati alla pianta fino a radicazione avvenuta.
può subire attacchi parassitari di afidi che attaccano foglie e fiori. Succhiano la linfa e rendono la pianta appiccicosa. Si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici
Imbrunimento delle foglie può essere sintomo di marciume radicale.

Agrifoglio

Arbusto o alberello perenne sempreverde di 10-15 m, corteccia grigio-nerastra. I rametti giovani sono solcati, verdi; nel secondo anno divengono circolari e glabrescenti. Le gemme svernanti hanno forma conica, appuntita, lunghe 2-3 mm, glabre, verdi. Le gemme fiorali, invece, sono tondeggianti. È presente, infine, una gemma terminale. Le foglie sono alterne, spesse e cuoiose, 10-15 mm e lamina ellittica o lanceolata, appuntita, lunga 5-8 cm e larga circa la metà. La pagina fogliare superiore è di color verde scuro e lucida; quella inferiore giallo-verdastra; ambedue glabre. La base fogliare è cuneata o arrotondata. Il margine è molto variabile: nelle foglie d'ombra e in quelle giovanili reca da ogni lato fino a 7 denti aculeati; nella regione dell'infiorescenza i denti sono meno sviluppati e possono anche mancare del tutto; le piante femminili recano spine più robuste rispetto a quelle maschili. La durata media delle foglie è di circa tre anni. I fiori, per lo più unisessuali, hanno involucro doppio; sono riuniti in gruppetti all'ascella delle foglie, la hanno corolla bianca, talora striata di rossiccio, di 8 mm. Il frutto è una drupa di 8-10 mm, di color rosso lucente, con 4 noccioli scanalati, lunghi 6-7 mm.
È originario dell’Europa atlantica, porzioni occidentali e centrali del bacino Mediterraneo.
I fiori spuntano a maggio giugno. Predilige climi oceanici e un'esposizione al sole diretto. È sensibile al gelo e alla siccità. Per avere le bacche rosse bisogna coltivare tutti e due i sessi.
Pianta d'appartamento, ma si trova anche in esterno perché è abbastanza resistente sia alle basse sia alle alte temperature.Viene utilizzata anche per il legno pregiato. Viene coltivato, soprattutto, per essere usato come ornamento nelle composizioni natalizie
Solo in caso di prolungata siccità o nel caso di piante giovani è necessario annaffiare.si riproduce per talea.
Alcuni tipi di fungo e,gli insetti minatori sono parassiti.
Ilex era il nome del leccio presso i Romani. Aquifolium, invece, era quello dell'agrifoglio. Il termine è composto, formato dalle parole "actus"= appuntito e "folium"= foglia.
Le drupe, di un vistoso color rosso, danno vita ad un netto contrasto con il fogliame verde, il che costituisce un chiaro adattamento alla dispersione dei semi ad opera degli uccelli. L'agrifoglio sviluppa abbondanti germogli radicali ed è quindi in grado di espandersi, attivamente, per via vegetativa, soprattutto nei boschi fitti e ombrosi, dove fiorisce scarsamente. In condizioni estremamente favorevoli può raggiungere 300 anni di età e tronchi di 50 cm di diametro
Ha anche molte proprietà terapeutiche.Il decotto delle radici raccolte in autunno è diuretico; inoltre il decotto e il vino medicato della corteccia raccolta in qualunque periodo dell'anno, vantano proprietà febbrifughe. L'infuso delle di foglie raccolte prima della fioritura, e fatte essiccare all'ombra, ha proprietà calmanti, febbrifughe e curative dell'itterizia, e contengono tra le altre sostanze l’ilicina, un principio amaro non ancora ben definito. Infine i frutti raccolti a maturazione da ottobre a dicembre e fatti essiccare al calore, hanno un'azione purgativa.